martedì

Alimentazione

venerdì

SPECIALE MONUMENTI!
Inizia il nostro excursus tra i monumenti alessandrini: un viaggio tra i frammenti della nostra storia, schegge di passato che quotidianamente vediamo, brandelli di un trascorso dall’importanza perduta, troppo abituati come siamo ad averli sotto gli occhi per ricordare che fanno parte delle nostre radici. E che è dalle radici che si costruisce il presente. ... E il futuro. Sarà un viaggio tra i fasti della storia alessandrina, un onirico cammino fatto di immagini e racconti su quello che fu, un’ escursione tra palazzi, piazze e monumenti, tra particolari architettonici di insospettabile bellezza e scorci di paesaggi che nemmeno sappiamo di avere.
- IL CIMITERO MONUMENTALE –
Il nostro viaggio tra il patrimonio storico alessandrino ha inizio con l’ultima gita organizzata dall’ Associazione: l’ultimo posto in cui si desidera idealmente andare, un luogo dove la persona comune ripos
a accanto al personaggio illustre, uno spazio ricco di storia, anzi: quello dove la storia stessa riposa con chi vi è sepolto. Il luogo per eccellenza che spesso visitiamo ma del quale poco sappiamo… Citato sull’Enciclopedia Treccani come esempio di cimitero monumentale ottocentesco accanto a quelli di Milano, Torino, Roma e Genova, il nostro sepolcreto è custode di innumerevoli memorie storiche, ospita artisti, industriali, benefattori e filantropi che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia alessandrina ed offre un viaggio ideale nella storia locale degli ultimi due secoli, rispecchiata dalla ricchezza monumentale, artistica e simbolica di cappelle e sepolcri. Ripercorreremo insieme le tappe della storia alessandrina attraverso la memoria di artisti come Pietro Morando, industriali illuminati come Giuseppe Borsalino e Ludovico Paglieri, filantropi e benefattori come Pietro Parvopassu, eroi del Risorgimento come Andrea Vochieri.







La storia del Cimitero Urbano di Alessandria è una storia importante, che coinvolge i progettisti che hanno determinato negli ultimi due secoli la fisionomia della città dei vivi e
che si sono misurat i professi onalme nte anche con la città dei morti. L’editto napoleo nico di Saint – Cloud del 12 giugno 1804, ispiratore del carme foscoliano, segue il dibattito, affrontato a scala europea, sulle sepolture all’interno delle chiese e delle cinte
urbane: si tratta del risultato delle nuove imposizioni igieniche sviluppatesi durante il secolo dei lumi, ma anche delle tendenze egualitarie ispiratrici della
Rivoluzione Francese. Non diversamente dal resto d’Europa, anche lo stato sabaudo si accosta al problema delle sepolture in un’ottica di pubblica utilità e con particolare riguardo ai risvolti igienico – sanitari.
Durante il Settecento ad Alessandria, non diversamente dalle altre città, i cimiteri continuano ad essere collocati prevalentemente presso la chiese, oppure
in are e con fin ant i con gli osp eda li. In Pie monte, l’editto di St. Cloud è recepito dal Generale Menou, Amministratore della 27.a Divisione Militare, con proprio atto del 23 Messidoro Anno 12 (12 luglio 1804),
accompagnato da una lettera con cui affida l’applicazione della norma ai Prefetti. Nel pieno rispetto
Alessandria, su progetto di cimitero Giuseppe realizzat Caselli, si o nel procede dunque 1805 da
interno sono previsti i campi per la inumazione delle persone meno abbienti. Addossate al
prevede una porzione riservata alle sepolture della comunità ebraica servito da un proprio
cancello. della legge, Dopo nell’estate del pochi 1805 ad decenni
alla costruzione del nuovo si
cimitero extra moenia. Viene scelto un sito al di fuori della cinta fortificata, a distanza di circa un chilometro dal nucleo urbano, non troppo in prossimità dell’alveo del fiume Bormida. Il nuovo cimitero di Alessandria è pensato, nel pieno rispetto delle tradizioni settecentesche, come un recinto rettangolare al cui
muro di cinta, le arcate ospitano i sepolcri de
i ceti più elevati in grado di costruire a proprie spese la tomba di proprietà. Il recinto
dimostra troppo piccolo per una città che vede aumentare il numero degli abitanti. L ’ Architetto di Città Leopoldo V alizone, nel 1833, firma una perizia in merito all’ampliamento: sceglie di ispirarsi al progetto di Gaetano Lombardi per il cimitero torinese e al posto del recinto di forma rettangolare decide di realizzare un impianto
Caselli
il
quadrato. L’ingresso al cimitero è garantito dalla chiesetta a pianta ellittica e con facciata in curva, ai lati della quale sono presenti gli
progettista sceglie di evidenziare gli attraversamenti laterali,
ponendo sugli assi quali ingressi secondari, due pronai tetrastili dorici, addossati alla muratura, coronati da un fregio e
dell’acquisto di terreno demaniale per l’ingrandimento del cimitero. La novità dell’ampliamento
progettato e realizzato dall’Ingegnere Capo Ludovico Straneo è di abbandonare il vecchio sistema di cappelle private e cappelle cellulari addossate al muro di cinta di ampliamento, questa e costruire, in volta affidato ad alternativa, due gallerie Antonio Rossetti. La con due file di cappelle soluzione proposta e laterali da destinarsi sia realizzata nel 1855 a sepolcri di famiglia prevede la creazione di che a siti individuali. Le due campi laterali al nuove costruzioni sono quadrato valizoniano. Il in parte sotterranee. I
alloggi per il custode e per il sacerdote. Negli anni subito precedenti l’Unità d’Italia il cimitero cittadino deve essere nuovamente sottoposto a un progetto
metope e triglifi e da un timpano. Nel 1887, trascorso un ventennio dai
lavori di ampliamento diretti da Antonio Rossetti, la Giunta Municipale si occupa
porticati dividono il terreno in quattro campi. E’ considerato un punto
di riferimento soprattutto Milano, dove per facilitare le visite è stato realizzato uno sviluppo di porticati che garantisce riparo dalle intemperie e dai raggi solari; una uguale soluzione viene proposta per Alessandria. Il nuovo grande atrio monumentale, di pianta
ottagonale è composto da nove campate coperte da volte a crociera, ad eccezione di quella centrale, su cui si imposta una cupola a base ottagonale. I principali luoghi e monumenti di interesse all’interno del cimitero sono: il Campo alla Gloria con il
Monumento ai Caduti della Guerra di Redenzione, le cappelle eclettiche, realizzate all’incirca nei primi trent’anni del Novecento, la chiesa, il cimitero ebraico ed il famedio.










giovedì

VISITA GUIDATA AL IL CIMITERO MONUMENTALE DI ALESSANDRIA


DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010

ORE 15.30

Un’occasione straordinaria per gli amanti dell’arte e della storia alessandrine. Sarà infatti possibile usufruire di una visita guidata al Cimitero Urbano di Alessandria, citato sull’Enciclopedia Treccani come esempio di cimitero monumentale ottocentesco insieme a Milano, Torino, Roma e Genova, custode di molte memorie storiche della città, ospitando artisti, industriali, benefattori e filantropi che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia alessandrina. La visita permetterà ai partecipanti di effettuare un viaggio ideale nella storia locale degli ultimi due secoli, rispecchiata nella ricchezza monumentale, artistica e simbolica delle cappelle e dei sepolcri. Sarà così possibile ripercorrere le tappe della storia alessandrina attraverso la memoria di artisti come Pietro Morando, industriali illuminati come Giuseppe Borsalino e Ludovico Paglieri, filantropi e benefattori come Pietro Parvopassu, fondatore della locale Cassa di Risparmio in virtù di un lascito testamentario, eroi del Risorgimento come Andrea Vochieri.

Appuntamento sotto il portico d’ingresso del Cimitero. La partecipazione è libera, previa prenotazione. E’ gradita un’offerta per venire incontro alle spese organizzative dell’associazione. La visita avrà una durata di circa 2 ore. In caso di maltempo, la visita sarà rimandata in data da destinarsi.

INFO E PRENOTAZIONI:

TEL. FISSO 0131 304030 (lun. – ven. 10 – 12 / 15 – 17)

MOBILE 335 6559259

FAX 0131 304031

E-MAIL alessandria@italianostra.org 

martedì

SPECIALE GITE!
A settembre e ottobre in giro per il mondo con le gite in collaborazione con la sezione di Milano

Italia o estero? Salisburgo o Boston, i castelli umbri o le ville del lodigiano? Questo mese vi portiamo in giro per il mondo con le gite organizzate assieme alla sezione di Milano! Paesaggi incantati e ricchi di fascino e di cultura: le gite che vi proponiamo hanno un unico denominatore comune, la scoperta del patrimonio naturalistico, artistico e culturale dei paesi che visiterete. Così a settembre si andrà nella vicina Austria, con Salisburgo e la regione dei laghi, poi una capatina tra il fascino dei castelli e del paesaggio umbri per poi tornare nel nostro Piemonte con una visita alle centrali elettriche che hanno fatto la storia. Ottobre invece vedrà protagoniste le ville del lodigiano con i loro fregi, stucchi e nobili storie , la Cappadocia e il magico incanto dei Camini delle fate e l’America di Boston e del New England, tra paesaggi e storia.

INFO: tel.: 0131 304030 cell. 33356559259
e-mail: alessandria@italianostra.o
rg


GITE DI SETTEMBRE:


Salisburgo e il Salzkammergut, la regione dei laghi austriaci
da martedì 14 a sabato 18 settembre

Le centrali elettriche di Piero Portaluppi
sabato 25 settembre


Borghi Medioevali, antiche fabbriche e natura
dell'Umbria Meridionale
da giovedì 30 settembre a domenica 3 ottobre 2010



OTTOBRE TRA VILLE, STATI UNITI E IL FASCINO ESOTICO DELLA CAPPADOCIA
Il mese di ottobre vede protagoniste mete di eccezione, ricche di seduzione e di storia. Si parte con la Cappadocia, regione storica
dell'Anatolia, un tempo ubicata nell'area dell’attuale Turchia. Caratterizzata da una formazione geologica unica al mondo ha un
patrimonio storico e culturale che l’ha non solo resa famosa nel mondo ma, dal 1985 le ha permesso di entrare a far parte della
lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità stilata dall’UNESCO. Dopo il fascino e l’esotismo turchi si torna in Italia, con un
excursus tra svaghi e passatempi nei luoghi di delizia del Lodigiano, per poi tornare all’estero con uno scorcio fuori dai soliti
percorsi in America, con visita a Boston e alle case-museo del New England.



GITE DI OTTOBRE:
Cappadocia
da sabato 9 a sabato 16 ottobre 2010


Di villa in villa
Svaghi e passatempi nei luoghi di delizia nel lodigiano
sabato 23 ottobre 2010


Boston e le Case Museo del New England
da sabato 30 ottobre a sabato 6 novembre 2010







Salisburgo e il Salzkammergut, la regione dei laghi austriaci
da martedì 14 a sabato 18 settembre

Programma di massima

martedì 14 settembre
Ore 8,30 partenza con pullman gran turismo da Piazza Castello (Torre del Filarete) per Salisburgo (578 km di cui 560 su strade a scorrimento veloce). Colazione libera lungo il percorso. Nel pomeriggio arrivo a Salisburgo. Sistemazione all’ Amade Hotel Schaffenrath****, Alpenstraße 115–117, tel. +43 (0) 662 63900-0, fax +43 (0) 662 63900-5, email info@amadehotel.at. Cena e pernottamento.

mercoledì 15 settembre
Prima colazione in albergo. Incontro con la guida locale. Visite a: Residenz, grandioso edificio eretto tra il 1596 e il 1619 come residenza ufficiale degli arcivescovi-principi, e ampliato nel ‘700, magnificamente arredato, Franziskanerkirche, St. Peter Erzabtei, e la Mozarts Geburtshaus, casa di origine seicentesca in cui il musicista venne alla luce il 27 gennaio 1756. Colazione libera e continuazione delle visite della riva destra del Salzach: Mirabellgarten, splendidi giardini barocchi, e la città vecchia, con la Mozart Wohnhaus, casa abitata da Mozart. Rientro in albergo, cena al Ristorante “Mozart Dinner Concert” presso l’Abbazia di San Pietro. Ascolteremo famose arie di Mozart con cena negli intervalli. Pernottamento.

giovedì 16 settembre
Prima colazione in albergo. Visita a Schloss Hellbrunn, residenza estiva dell’arcivescovo-principe Marcus Sitticus, con i famosi giochi d’acqua e il teatro idraulico. Partenza per il Salzkammergut (passando i laghi Fuschlsee e Wolfgangsee) – sosta per la colazione libera. Arrivo a Hallstatt, visita al pittoresco villaggio e alla miniera del sale, una delle più antiche del mondo. Continuazione per Bad Aussee, sistemazione alla Panoramapension Teichwirt***, Betriebsgesellschaft mbH Teichstraße 20, tel. +43 (0) 3622 / 52407 email: info@panoramapension.at. Cena e pernottamento.
venerdì 17 settembre
Prima colazione in albergo. Visita di Bad Aussee: il giardino alpino, la manifattura di panpepato…... Colazione libera e partenza per Grundlsee. Da qui, con una imbarcazione, andremo a Gössl. Dopo una facile passeggiata di una ventina di minuti arriveremo al Toplitzsee, laghetto chiuso fra romantiche selve, che attraverseremo con barche tradizionali, i “Plätten”. Un’altra breve passeggiata ci porterà al Kammersee, alla sorgente del fiume Traun, in
mezzo ad una natura veramente incontaminata. Rientro con la barca a Gössl dove troveremo il nostro pullman per il rientro in albergo a Bad Aussee. Cena e pernottamento.
sabato 18 settembre
Prima colazione in albergo e partenza per Bad Ischl, graziosa cittadina termale. Visita a Kaiservilla il sobrio edificio in stile Biedermeier circondato da un parco, donato dai genitori all’imperatore Francesco Giuseppe in occasione del suo matrimonio con Sissi e utilizzato come residenza estiva. Partenza per Milano, 643 km di cui 591 km su strade a scorrimento veloce. Colazione libera lungo il percorso.
L’arrivo in Piazza Castello è previsto verso le ore 20.00.
Contributo per Italia Nostra - minimo 15 partecipanti
in camera doppia: € 850 supplemento singola: € 80 (tot €930 )
Prenotazioni al più presto; acconto: € 350 entro il 28 giugno - saldo entro il 3 settembre 2010
Il contributo comprende: viaggio in pullman, trasferimenti escursioni come da programma, sistemazione in hotel **** e *** con 3 cene in albergo e una al ristorante “Mozart Dinner Concert”, ingressi ai musei, guida e accompagnatore per tutte le visite, tasse e percentuali di servizio, assicurazione medico non stop/bagaglio Europassistance – non comprende tutto quanto non indicato nella voce “il contributo comprende”
Se si desiderasse fare una assicurazione contro annullamento viaggio, il socio dovrà stipularla con un suo assicuratore nello stesso giorno in cui versa la caparra
Penalità previste in caso di rinuncia partecipazione al viaggio:
Rinuncia fino a 45 giorni prima della partenza: € 50 per spese organizzative anche se si trova un sostituto
Rinuncia dal 44° al 21° giorno dalla partenza : 25 % del costo del viaggio
Rinuncia dal 20° all’ 11° giorno dalla partenza : 50 % “ “ “
Rinuncia dal 10° al terzo giorno dalla partenza : 75 % “ “ “
Nessun rimborso dopo tale data a meno che non si riesca a trovare un sostituto – rimangono i 50 euro per le spese organizzative
Direzione tecnica: Salzammergut Touristik




Le centrali elettriche di Piero Portaluppi
sabato 25 settembre


Il processo di elettrificazione in Piemonte conobbe un importante momento di svolta negli interventi in Val d’Ossola di Ettore Conti, fondatore nel 1901 della omonima Società per le Imprese Elettriche. All’inizio del Novecento, Conti coglieva con lungimiranza le opportunità di sviluppo idroelettrico dei bacini imbriferi del Toce e del Devero, delineando un sistematico programma di utilizzo delle acque. Nello spazio di pochi anni, avvalendosi di collaborazioni tecniche di alto profilo e del contributo progettuale dell’architetto Piero Portaluppi, Conti realizzò le maggiori centrali della Val d’Ossola: Verampio (1912), Crego (1918), Valdo (1922), Sottofrua (1924), Crevola (1929) e infine Cadarese (1928) quando ormai la Società Conti era stata assorbita dalla Edison di Giacinto Motta, già in possesso di una consistente quota azionaria. La centrale di Cadarese fu dedicata a Carlo Feltrinelli, presidente della Edison. Il grande gruppo lombardo, che aveva già assunto una dimensione multiregionale, si attestò in Piemonte con una pluralità di impianti insieme alle sue consociate Dinamo e Cieli.
Programma di massima
Ore 8,30 Partenza con pullman gran turismo da Piazza Castello (Torre del Filarete). Arrivo a
Cadarese, dove si visiterà la centrale elettrica progettata dall’architetto Piero Portaluppi e realizzata tra il 1925 e il 1929. L’impianto di Cadarese è costituito dalla centrale elettrica e da alcuni edifici accessori su cui spicca la pittoresca casa del direttore, posta su un piccolo dosso che sovrasta un giardino dotato di fontana. Il corpo principale della centrale, costituito da un solo edificio, pur rivelando un minor ricorso alla fantasia rispetto agli analoghi edifici ossolani realizzati da Portaluppi, appare comunque un’opera ricca di rimandi stilistici e di particolari sottratti all’edilizia locale. I tre differenti volumi che ospitano le funzioni operative si appoggiano uno all’altro e ognuno è differente dal corpo adiacente.
Colazione in un ristorante tipico
Si continua per Verampio, nel territorio comunale di Crodo, valle Antigorio, dove si trova la prima centrale realizzata da Piero Portaluppi per Ettore Conti, nel 1910. In questa centrale Portaluppi rivela pienamente la sua attenzione giovanile alle suggestioni eclettiche neomedievali. Il modello di riferimento è la tipologia del palazzo-castello con torri, grandi bucature ogivali e bifore. Visita anche al “villaggio elettrico” di Verampio.
Trasferimento alla centrale idroelettrica di Crego, sempre comune di Crodo. Qui si nota invece un linguaggio già aperto alle influenze moderniste e liberty dell’architettura nordeuropea.
Discesa verso Crevoladossola, sosta dinanzi alla centrale idroelettrica e sua illustrazione sommaria (non è possibile la visita in quanto presente cantiere di lavoro)
Ore 19,30 circa rientro previsto a Milano – Piazza Castello.
Contributo per Italia Nostra: € 90




Borghi Medioevali, antiche fabbriche e natura
dell'Umbria Meridionale
da giovedì 30 settembre a domenica 3 ottobre 2010




Programma di massima
giovedì 30 settembre
Alle 7.00 partenza con pullman gran turismo da Piazza Castello (Torre del Filarete). Arrivo a Orvieto, colazione libera e visita del centro storico, col bel Duomo gotico. Proseguimento per Alviano e visita alla Rocca, in puro stile rinascimentale, dopo la ricostruzione voluta da Bartolomeo d’Alviano nel 1495. Continuazione per Amelia, con la porta romana e le mura poligonali. Visita a Palazzo Petrignani, notevole esempio di edificio nobiliare costruito nel '500 in stile rinascimentale. Le sale interne presentano volte a crociera e notevoli decorazioni ad affresco di scuola degli Zuccari. Se possibile, visita al Museo archeologico.
Arrivo a Terni, sistemazione all’ Hotel de Paris, Viale della Stazione 52 – tel 0744 4412240. Cena e pernottamento.
venerdì 1° ottobre
Prima colazione e visita della città di Terni: il centro storico, l’anfiteatro romano, la Pinacoteca Comunale, le chiese, i palazzi storici, l’archeologia industriale. Colazione libera.
Rientro in albergo e cena al ristorante Piermarini, a Ferentillo, passando per le cascate delle Marmore che di sera vengono illuminate. Rientro in albergo, pernottamento.
sabato 2 ottobre
Prima colazione in albergo e partenza per Narni. Visita alla città medioevale, col Duomo romanico, la Loggia dei Priori, il Palazzo del Podestà e la Rocca dell’Albornoz, eretta poco prima del 1370 per volere del Cardinale Egidio Albornoz e parzialmente modificata da Pio II nel 1460. Proseguimento per il borgo medievale di San Gemini, visita al centro storico e all’area archeologica di Carsulae, con rovine romane d’età imperiale. Colazione libera e visita al centro storico di Acquasparta, col cinquecentesco Palazzo Cesi. Rientro a Terni in albergo, cena e pernottamento.
domenica 3 ottobre
Prima colazione in albergo. Partenza per Città di Castello. Visita del centro storico, col Duomo di origine romanica, il Museo Diocesano, il Palazzo Vitelli con la splendida Pinacoteca e la Fondazione Burri. Colazione libera e partenza per Milano. Arrivo previsto a Piazza Castello verso le ore 20.30
Contributo per Italia Nostra - minimo 15 partecipanti
in camera doppia: € 695 supplemento singola: € 45 (tot € 740 )
Prenotazioni al più presto; acconto: € 200 entro il 6 luglio - saldo entro il 15 settembre 2010
Il contributo comprende: viaggio in pullman, trasferimenti escursioni come da programma, sistemazione in hotel *** con 2 cene in albergo e una al ristorante “Piermarini”, ingressi ai musei, guida e accompagnatore per tutte le visite, tasse e percentuali di servizio, assicurazione medico non stop/bagaglio Europassistance – non comprende tutto quanto non indicato nella voce “il contributo comprende”
Se si desiderasse fare una assicurazione contro annullamento viaggio, il socio dovrà stipularla con un suo assicuratore nello stesso giorno in cui versa la caparra
Penalità previste in caso di rinuncia partecipazione al viaggio:
Rinuncia fino a 45 giorni prima della partenza: € 50 per spese organizzative anche se si trova un sostituto
Rinuncia dal 44° al 21° giorno dalla partenza : 25 % del costo del viaggio
Rinuncia dal 20° all’ 11° giorno dalla partenza : 50 % “ “ “
Rinuncia dal 10° al terzo giorno dalla partenza : 75 % “ “ “
Nessun rimborso dopo tale data a meno che non si riesca a trovare un sostituto – rimangono i 50 euro per le spese organizzative




Cappadocia
da sabato 9 a sabato 16 ottobre 2010

Guida culturale: Carla Compostella (archeologa) Organizzatrice: Lidia Annunziata
Programma di massima
sabato 9 ottobre
Alle ore 09.00 ritrovo dei partecipanti all'aeroporto di Milano Malpensa terminal 1, area Turkish Airline. Alle 11.00 partenza con volo TK1874, arrivo a Istanbul alle 14.45. Alle 16.20 partenza con volo TK2132, arrivo a Ankara alle 17.25. Giro orientativo della città: situata nell'immenso altopiano anatolico a 850 metri di altezza, è l’antica Anchiria (l’ancora), fondata secondo la mitologia greca da re Mida che ricevette in sogno l’ordine da Dio di edificare una città nuova nel luogo ove si trovava l’Arca di Noè; re Mida non riuscì a trovare l’ Arca, ma trovò in compenso un’ancora che secondo il re apparteneva all’Arca di Noè e fondò pertanto la città chiamandola Anchiria. A dispetto della mitologia, le origini di Ankara sono remote; grazie a numerosi reperti rinvenuti, risalenti al II millennio a.C., sappiamo che la zona fu abitata sin dall’età del bronzo dagli Hatti; in seguito la regione fu occupata dai Lidi, dai Persiani ed infine dai Galati che, popolo di marinai, fondarono la città chiamandola Anchiria. Trasferimento in hotel: cena e pernottamento.
domenica 10 ottobre
Prima colazione in hotel, e visita di Ankara. Ricordiamo in particolare il mausoleo di Ataturk: imponente scultura commemorativa, edificata nel 1953, sulla sommità di una collina; nei pressi del mausoleo si trova un museo che conserva all’interno gli oggetti personali di Ataturk. Pranzo in ristorante. Partenza nel pomeriggio per la Cappadocia, una delle località più affascinanti della Turchia. Visite della città sotterranea di Kaymakli un dedalo di cunicoli su otto livelli di cui quattro visitabili. Scavati tra il VI e il X secolo sotto la superficie del terreno, servivano da rifugio alla popolazione in caso di attacco. Al termine delle visite sistemazione in hotel per cena e pernottamento.
lunedì 11 ottobre
Trattamento di pensione completa in Cappadocia. L'intera giornata sarà dedicata alle visite di questa regione posta sull'altopiano Anatolico, uno dei luoghi più affascinanti della Turchia: paesaggio lunare, abitazioni troglodite, chiese rupestri ricche di opere d'arte bizantina, dove fiorì la spiritualità dei Padri Cappadoci. Visita alla valle di Goreme con il suo Museo all'aperto e ai punti maggiormente panoramici. Sosta a Zelve con la selva di giganteschi funghi rocciosi traforati da celle e cappelle detti “camini di fata”; dei villaggi di Avcilar ed Uchisar, etc.
martedì 12 ottobre
Prima colazione in hotel in Cappadocia. Partenza per Konya, per la visita al mausoleo di Mevlana, figura mistica della spiritualità musulmana ed alla chiesa di San Paolo, memoria della predicazione di Paolo alla giovane comunità cristiana di Ikonio. Pranzo in ristorante durante le visite. Nel pomeriggio partenza in pullman diretti su Yalvac, nei cui pressi sorgeva l'antica Antiochia di Pisidia, situata nella parte sud occidentale della Turchia. Breve visita dell'area archeologica e della chiesa di San Paolo. Proseguimento per Isparta, la città che venne fondata probabilmente dai Greci provenienti dalla repubblica spartana, non a caso essa è rimasta dimora di popolazione greca sino al 1920. Costeggiando il lago salato Aci, arrivo a Antalya, l'antica Attalia, città molto attraente, con i suoi viali di palme. Nel vecchio quartiere pittoresco di Kaleici, attraversando vicoli stretti, esistono ancora delle vecchie case di legno addossate alle mura della città. Visita della porta di Adriano, della torre-faro ellenistica, del porto turistico, del minareto scanalato e decorato di maioliche. Sistemazione in hotel per cena e pernottamento.
mercoledì 13 ottobre
Prima colazione in hotel ad Antalya. Partenza in pullman per Termessos per visitarne le necropoli archeologiche. Si continua su Dinar, l'antica Apamea di Pisidia, poi verso Denizli, nel cui territorio, presso il villaggio di Honaz ci sono i resti dell'antica Colossi, evangelizzata da San Paolo. L'itinerario prosegue alla volta di Hierapolis o Gerapoli, città ellenistico-romana della Frigia che dominava la valle del fiume Lykos sulla strada che collegava l'Anatolia al Mar Mediterraneo. Vi nacque Epitteto verso il 55 d.C. e vi furono vescovi Papia (inizio II sec.) e Abercio all'epoca di Marco Aurelio: l' epitaffio di quest' ultimo si conserva nei Musei Vaticani. Le rovine si trovano nella odierna località di Pamukkale, famosa per le sue sorgenti calde che formano straordinarie concrezioni calcaree. Sistemazione in hotel con trattamento di pensione completa. Il pomeriggio sarà dedicato alla visita dell'area archeologica, del martyrion di San Filippo e delle belle cascate (ormai prive d'acqua). Le acque scendevano fra le rocce formando delle vasche a conchiglia disposte su un fronte semicircolare. Le vasche si succedono in una scalinata scenografica ornata di stalattiti, dossi, anfrattuosità, ruscelletti. L'acqua è calda, 30-35 gradi e solidificandosi in certi punti, a contatto con l'aria ha formato delle cascate di pietra che danno il nome alla località: Pamukkale, ovvero “castello di cotone”. Si visiterà infine Laodicea, una città fondata da re Antiochus II re della Siria circa il 250 a.C. e chiamata in nome della moglie Laodicea. Cena e pernottamento in hotel a Pamukkale.
giovedì 14 ottobre
Prima colazione in hotel a Pamukkale. Partenza in pullman per Aphrodisias: sito sacro tra i più antichi di tutta la Turchia, risale al 5.800 a.C., quando i contadini del circondario venivano qui per venerare la Madre Dea della fertilità e dei raccolti. Successivamente, in epoca greca, il sito venne dedicato ad Aphrodite, dea della bellezza e della fertilità, che diede il nome al luogo durante il II secolo a.C. Ricordiamo in particolare il grande Tempio di Aphrodite, che risale al I secolo a.C., in epoca bizantina fu trasformato in una basilica cristiana e le mura e i colonnati distrutti per allargare e modificarne la struttura. I resti del Tempio, uno stadium e porzioni di un bagno sono sempre stati visibili senza bisogno di scavi, ma a partire dal 1961 alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce un teatro, un odeon, una basilica, un mercato, delle abitazioni, dei bagni, una porta monumentale e un santuario per il culto dell'Imperatore Romano. Proseguimento per Efeso, pranzo in ristorante e visita dell’importante sito archeologico, centro commerciale dell'antichità. Efeso fu una delle più grandi città ioniche in Anatolia, alla foce del fiume Caistro, dal 129 a.C. fu la capitale della provincia romana dell'Asia. Tra le rovine: l'anfiteatro, la via dei Cureti, la biblioteca di Celso, il grande teatro, la basilica di San Giovanni sul colle e la cosiddetta casa della Madonna. In serata a Izmir per cena e pernottamento.
venerdì 15 ottobre
Prima colazione in hotel a Izmir. Partenza in pullman per Pergamo, uno dei più bei siti archeologici della Turchia. Nell'Acropoli sulla collina sovrastante la città moderna, vi sono i resti di una celebre biblioteca, un teatro impressionante, i Templi di Traiano e di Dionisio, l'altare monumentale di Zeus, il santuario di Demetra, un ginnasio che si affaccia su tre terrazze e l'agorà. Ricordiamo ancora il museo archeologico ed etnografico ed il tempio dedicato a Serapide, più tardi trasformato in una basilica dai bizantini. Questa basilica è una delle sette chiese dell'Apocalisse. Gli odierni resti della basilica di S. Giovanni che si visiterà alla discesa dell'Acropoli. Pranzo in ristorante durante le visite. Nel pomeriggio proseguimento per Bandirma per l'imbarco sul traghetto per Istanbul. Sistemazione in hotel cena e pernottamento.
sabato 16 ottobre
Prima colazione in hotel a Istanbul. Nella mattinata visita della città. Essendo a cavallo delle acque blu del Bosforo, che separa l'Europa dall'Asia, Istanbul rievoca con la sua sagoma forata da innumerevoli minareti, bazar caotici, la sua storia con intrigo di harem e sultani dispotici. Tra i punti più interessanti, un cenno particolare meritano Aya Sofya (Santa Sofia), la Sultan Ahmet Camil detta “Moschea Blu” dal colore delle maioliche che la ornano, la torre di Galata e la splendida chiesa di San Salvatore in Cora. Pranzo in ristorante a Kumkapi, caratteristico villaggio di pescatori, dove si potrà gustare un ottimo menù a base di pesce. Nel pomeriggio escursione in battello sul Bosforo per ammirare moderni palazzi, antiche ville di legno, fortezze, il Palazzo di Dolmabahce, l'ardita ed elegante arcata del ponte sospeso, punto di collegamento tra la parte europea e la parte asiatica. Trasferimento all'aeroporto per la partenza col volo TK1877 delle ore 20.45 con arrivo alle 22.40 a Milano Malpensa Terminal 1.
Contributo per Italia Nostra - minimo 15 partecipanti
in camera doppia: € 1.990 supplemento singola: € 250 (tot € 2.240)
Prenotazioni al più presto; acconto: € 400 entro il 23 luglio - saldo entro il 9 settembre 2010
Il contributo comprende: viaggio in aereo in classe turistica, tasse aeroportuali e security charge, franchigia di Kg. 20 di bagaglio a persona, trasferimenti escursioni come da programma, sistemazione in ottimi hotel ***** e **** con trattamento di pensione completa (bevande escluse), ingressi ai musei, guida e accompagnatore per tutte le visite, tasse e percentuali di servizio, assicurazione medico non stop/bagaglio Aci Global – non comprende tutto quanto non indicato nella voce “il contributo comprende”
Assicurazione contro annullamento viaggio: € 50 (facoltativa) al momento dell’iscrizione al viaggio
Penalità previste in caso di rinuncia partecipazione al viaggio:
Rinuncia fino a 45 giorni prima della partenza: € 50 per spese organizzative anche se si trova un sostituto
Rinuncia dal 44° al 21° giorno dalla partenza : 25 % del costo del viaggio
Rinuncia dal 20° all’ 11° giorno dalla partenza : 50 % “ “ “
Rinuncia dal 10° al terzo giorno dalla partenza : 75 % “ “ “
Nessun rimborso dopo tale data a meno che non si riesca a trovare un sostituto – rimangono i 50 euro per le spese organizzative
Direzione Tecnica : Sporting B & B Travel Service s.r.l.





Di villa in villa
Svaghi e passatempi nei luoghi di delizia nel lodigiano
sabato 23 ottobre 2010


Programma di massima
Ore 9,00 Partenza con pullman gran turismo da Piazza Castello (Torre del Filarete). Arrivo a Orio Litta, visita di Villa Carini Litta. Si tratta di una splendida villa di delizia, forse progettata o ispirata ai progetti d Giovanni Ruggeri.
Si possono ammirare ancora magnifici affreschi a soggetto mitologico. Nel salone di rappresentanza della villa si leggeranno passi dall’epistolario di Francesco De Lemene. Nel giardino della villa si leggeranno gli indovinelli sempre di Francesco De Lemene.
Seconda tappa di questo percorso è il castello Cusani Procaccini di Chignolo Po. Costruito in epoca medievale a scopo difensivo, venne trasformato tra il XVII e il XVIII secolo in dimora di delizia, con i saloni affrescati da artisti di scuola tiepolesca.
Nel parco, sullo sfondo della tea-house si leggerà la favola boschereccia “Narciso” di Francesco De Lemene.
Arrivo a San Colombano al Lambro. Colazione all’ “Osteria del Castello” – Via Ricetto, tel. 0371 208172.
Il percorso si conclude nel Castello di San Colombano, dove si visitano alcuni ambienti che conservano interessanti decorazioni ottocentesche, legate ai principi di Belgiojoso, che qui dimorarono.
Ore 19,30 circa rientro previsto a Milano
Contributo per Italia Nostra: € 90





Boston e le Case Museo del New England
da sabato 30 ottobre a sabato 6 novembre 2010



Rispetto alla proposta del 2009 abbiamo deciso di concentrarci su Boston e sulla splendida Newport.
Nella visita alle Case Museo, l'anima del viaggio, senza dimenticare il nuovo Museum of Fine Arts di Boston, il Moca ed una passeggiata all’Università Harvard.
Programma di massima
sabato 30 ottobre Milano – Boston
Ritrovo dei partecipanti e partenza per Boston. Arrivo e sistemazione in albergo.
domenica 31 ottobre Boston
Prima colazione e visita di Boston: capitale federale dello stato del Massachussets, è una città piena di storia, ma nello stesso tempo è una città giovane, allegra e piena di vita, grazie anche alla presenza di numerosi college e università. E' una moderna metropoli ma anche una città a misura d'uomo, perfetta miscela di antico e moderno, intrisa di american way of life e di un certo fascino europeo. Romantici vicoli di ciottoli con case di mattoni rossi, viali alberati, edifici storici, antiche chiese, caffè sulla strada e parchi tracciano il profilo della città armonizzandosi ai grandi magazzini e alle torri di specchi che ne delineano l'affascinante skyline. Visita al Museum of Fine Arts, che ospita opere di numerosi artisti di quasi tutti i campi e le epoche dell'arte. Di grande interesse è la collezione di impressionismo e post impressionismo. Visita quindi del più ricco quartiere di Boston: Beacon Hill dove spiccano la cupola dorata della Massachussets State House e le ondulate file di case in mattoni. Pranzo libero e visita nel pomeriggio alla Boston Public Library, la prima biblioteca metropolitana d'America aperta al pubblico, fondata nel 1848.
lunedì 1° novembre Boston
Prima colazione e continuazione della visita di Boston: Palazzo del Governatore, Fondazione Kennedy, museo Isabella Stewart Garden, l’Università di Harvard. Colazione e cena libera e pernottamento in hotel.
martedì 2 novembre Boston – Williamstown – North Adams - Boston
Prima colazione e escursione a Williamstown. Visita allo Sterling and Francine Clark Art Institute, vera e propria perla tra i numerosi musei d'arte del New England. I Clarks ricchi magnati della regione del Berkshire donarono la vasta collezione privata d'arte alla cittadina di Williamstown. Tra le opere di maggior richiamo ricordiamo le tele di Renoir e le rinomate ballerine di Degas. Partenza quindi per North Adams per la visita del Massachusetts Moca, il più grande contemporary arts center del Paese sorto all'interno di un imponente area industriale del XIX sec. Colazione e cena liberi. Pernottamento a Boston
mercoledì 3 novembre Boston - Newport
Prima colazione e partenza per Newport pranzo libero. Pomeriggio dedicato ad un giro in pullman nel comprensorio costiero della città ricco di splendide dimore storiche e alla visita di Marble House, costruita tra il 1888 e il 1892 per Mr e Mrs Vanderbilt come casa estiva. Pernottamento al The Hotel Viking, Luxury Historic Hotel, tel. 00 1 401 847 3300 a Newport. Cena libera.
giovedì 4 novembre Newport
Prima colazione e pernottamento in hotel a Newport: capitale della vela, sede dell'America's cup e punto di partenza delle più antiche regate marinare. Qui sono infatti sorti i più affascinanti musei della storia dello yachting mondiale e i cottage estivi delle più ricche famiglie della nazione. L'intera giornata sarà dedicata alla visita delle sontuose dimore storiche allineate lungo Bellevue Avenue. Ognuna ha uno stile particolare, ma tutte testimoniano la ricchezza di chi le ha costruite: The Breakers, dimora del magnate delle ferrovie Cornelius Vanderbilt II, progettata sullo stile dei palazzi del XVI sec. di Torino e Genova con gli interni decorati con marmi, alabastri e belle vetrate. Pranzo e cena liberi.
venerdì 5 novembre Newport
Continuazione delle visite a Newport, in particolare di:
Chateau-sur-Mer, edificata nel 1850 per il mercante di porcellane William Wetmore, questa bella casa museo rappresenta a pieno l’epoca vittoriane, nell’architettura, nei mobili, nella carte da parati, nelle ceramiche, nelle decorazioni;
Rosecliff, realizzata nel 1899 dall’arch. Stanford White per l’erede di un irlandese, ricco proprietario di miniere d’argento del Nevada, e modellata sul Grand Trianon di Versailles. Il film “Il grande Gatsby” è stato girato a Rosecliff;
e The Elms, residenza estiva di Mr Berwind, magnate dell’industria del carbone, e signora. Progettata dall’arch. Trumbauer nel 1898 la casa ricorda molto il settecentesco Castello di Asnieres vicino a Parigi. All’interno preziosi dipinti veneziani e francesi del ‘700, una splendida collezione di ceramiche rinascimentali e giade d’Oriente. Un bel parco con rare essenze, fontane, terrazze e giardini recentemente restaurati fanno da cornice a questa bella dimora.
Pranzo e cena liberi.
sabato 6 novembre Newport - Boston – Italia
Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Boston per la partenza per Milano
Dare al più presto l’adesione per bloccare aereo e alberghi
Documenti :
Il passaporto deve avere una validità di almeno 6 mesi dalla data dell’ingresso negli Stati Uniti
Se il passaporto è di tipo “elettronico” non è necessario il visto d’ingresso
Se il passaporto è del tipo “con foto digitale” ed è stato emesso prima del 26 ottobre 2006 non è necessario il visto d’ingresso
Se il passaporto è del tipo “a lettura ottica” ed è stato rilasciato o rinnovato prima del 26 ottobre 2005 non è necessario il visto d’ingresso. Se è stato rilasciato o rinnovato dopo il 26 ottobre 2005 è necessario richiedere il visto d’ingresso presso l’Ambasciata o il Consolato americano competente
Se il passaporto è di tipo “non a lettura ottica” (lo sono quelli emessi prima del giugno 2001) si dovrà richiedere il visto d’ingresso o un nuovo passaporto elettronico
A partire dal 12 gennaio 2009 i cittadini degli stati aderenti al Visa Waiver Program - VWP che si recano negli Stati Uniti, oltre ad avere tutti i documenti in regola, dovranno anche ottenere un'autorizzazione elettronica al viaggio prima di salire a bordo dell’ aereo diretto negli Stati Uniti. Si prega pertanto di portare una fotocopia della pagina con foto e eventuale rinnovo del passaporto al momento dell’iscrizione al viaggio.

AD UN ANNO DALL'ABBATTIMENTO DEL CITTADELLA INVECE DI METTERE IN SICUREZZA LA CITTA' CON LE CASSE DI ESPANSIONE PROPONGONO DI ALZAREGLI ARGINI: UN' ASSURDITA'!

Nonostante l’inutile – oltre che barbaro da un punto di vista culturale - abbattimento del ponte Cittadella, proclamato e velocemente effettuato in nome della messa in sicurezza della città, di fatto, il problema della difesa dalle esondazioni del Tanaro resta e nulla di concreto è stato fatto in tal senso.
“ Un anno or sono, il 15 di luglio del 2009, la ‘‘‘giunta Fabbio’’’ deliberò l’ abbattimento del ponte Cittadella. Ad un anno di distanza - dichiara Enzio Notti, coordinatore del Comitato di Salvaguardia del Ponte Cittadella e per la Messa in Sicurezza della Città e presidente onorario di Italia Nostra Alessandria – ribadiamo che si è trattato di una decisione vergognosa e barbara dal punto di vista del danno culturale inferto alla nostra città, in quanto il vincolato ponte Cittadella era lo storico e naturale collegamento fra l’area monumentale della Cittadella e il centro storico di Alessandria.”
Se consideriamo poi che a caro prezzo gli alessandrini lo hanno visto abbattere in nome di una sicurezza cittadina per la quale nulla di concreto è stato effettivamente fino ad ora fatto, si può comprendere lo sconcerto nell’apprendere quali siano le ipotesi che ora vengono prese in considerazione: “ La decisione della demolizione – continua Notti - è stata inutile dal punto di vista della messa in sicurezza della città, in quanto il ponte, come e’ stato dimostrato dalle perizie esistenti, era ininfluente per quanto concerne il livello di piena del Tanaro in città in caso di alluvione.
A tal proposito troviamo davvero incredibile che l’amministrazione sia andata a Boretto, nel capannone dell’ A.I.PO. ove è ospitato il modello delle prove di simulazione dell’evento alluvionale nel nodo idraulico di Alessandria, portandosi appresso solo associazioni allineate con la sua linea di pensiero. In merito ribadiamo che l’ A.I.PO non ha ancora risposto alle precise richieste di perizie avanzate a suo tempo dal nostro Comitato, per le quali aspettiamo ancora notizie certe.
Nel mentre viene fumosamente detto, senza produzione di alcun dato peritale, che l’abbattimento del ponte avrebbe ridotto il livello di piena del Tanaro, ma non si portano elementi che indicano di quanti centimetri il livello di piena si sarebbe ridotto! Quella decisione è stata inoltre estremamente costosa per i cittadini, in quanto saranno spese decine e decine di milioni di euro per costruire il Meyer, ponte monumentale che risulterà però in contrasto con il contesto architettonico e ambientale in cui viene ad essere situato!
Il fatto che però stupisce enormemente è come, dalle dichiarazioni apparse sugli organi di stampa, la ‘‘‘giunta Fabbio’’’ scelga di difendere la città dal pericolo di inondazioni dichiarando di voler innalzare gli argini nel tratto cittadino! Questa tipologia di intervento è stata abbandonata fin dai tempi della grande alluvione del Polesine degli anni cinquanta proprio perché ritenuta inutile o dannosa!
Come mai, amministratori e organi tecnici non parlano più delle “casse di espansione”? Com’è noto con alcune decine di milioni di euro sarebbe possibile realizzare “casse di espansione” a monte di Alessandria in grado di decapitare la massima piena del fiume in casi come quello del 1994, quando l’onda alluvionale allagò la città. Come mai l’amministrazione comunale non promuove l’ azione verso tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle Province in cui scorre il Tanaro, la Regione, gli organi tecnici come A.I.PO e Autorità di Bacino per il Po, per realizzare finalmente queste “casse di laminazione”, mettendo finalmente al sicuro la città?
A tale proposito va ricordato come siano stati stanziati, agli inizi degli anni 2000, ben 120 miliardi di vecchie lire per realizzare “casse di espansione” a monte di Asti e di Alba. Chiediamo: DOVE SONO FINITI QUESTI DANARI? DOVE SONO STATI SPESI? PERCHE’ NON SI E’ INIZIATO A METTERE IN SICUREZZA LA CITTA’?
Questa richiesta di salvaguardia attraverso un progetto di questo tipo, come pubblicamente ribadito di recente anche da amici presenti durante la battaglia come l’ing. Claudio Lombardi, l’ on. Renzo Penna e il prof. Pierluigi Cavalchini, sarebbe l’unica soluzione possibile per risolvere definitivamente i problemi del nodo idraulico di Alessandria e non doverci più preoccupare di danni agli abitanti delle aree rivierasche del Tanaro.
Siamo ancora in tempo per non compiere scelte sbagliate: meglio fermare l’acqua prima che giunga in città che innalzare gli argini!”

lunedì

CITTADELLA: MANCA UN PIANO DI RECUPERO UNITARIO!

In riferimento alla polemica sorta in questi giorni attorno all’utilizzo della Cittadella per la ‘San Giorgio Motori’ anche Italia Nostra Alessandria naturalmente leva proteste per l’uso improprio e sconsiderato del monumento cittadino ed auspica l’intervento della Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici. “A preoccuparci non sono solo gli usi impropri e sconsiderati, tra i quali caso più eclatante è il percorso di fuoristrada sui bastioni durante la San Giorgio Motori” – dichiara Enzio Notti, presidente onorario di Italia Nostra Alessandria – “Ma è soprattutto il fatto che tutte le singole manifestazioni che si sono svolte non si inquadrino in un progetto complessivo di recupero e valorizzazione di un bene di valore incommensurabile come è la Cittadella”.
Secondo Italia Nostra inoltre, il valore del monumento non è solo inestimabile dal punto di vista artistico e culturale, ma anche dal punto di vista economico: fin dieci anni orsono gli studiosi che parteciparono al convegno indetto dall’associazione per lo sviluppo e valorizzazione della fortezza parlarono di potenziale un volume di visitatori annui non inferiore ai centomila, che visitando quella che è la fortezza più bella nel suo genere porterebbero un introito non indifferente alla nostra città. 100mila persone all’anno porterebbero un afflusso di denaro tra i 15 e i 20 milioni di euro tra alberghi e servizi : cifra certamente importante in un momento di crisi importante come quello che la nostra città , ma non solo, sta passando. Per il mantenimento e risanamento del bastione potrebbero poi essere utilizzati gli introiti dei biglietti: calcolando una media di 10 euro a biglietto la cifra potrebbe aggirarsi attorno al milione di euro.
“Quello che Italia Nostra non comprende è come mai assessori comunali e sindaco vadano sostenendo nei loro interventi il costruire alberghi o riportare alla vita, al posto della Cittadella, il vecchio borgo Bergoglio. “ – asserisce ancora Notti – “ E’ una prospettiva secondo noi completamente sbagliata e dannosa per la città perché una impostazione del genere snaturerebbe la Cittadella con costruzioni incompatibili con il suo profilo architettonico, inoltre riportare il vecchio borgo alla sua attività trasformando la Cittadella da fortezza monumentale a borgata sarebbe un danno per tutta la collettività alessandrina.”.
L’alterazione del profilo annullerebbe l’attrattiva culturale e monumentale da parte del turismo, inoltre se diventa un borgo non sarebbe più un monumento e i turisti non verrebbero: quale guadagno ne deriverebbe da una operazione del genere per la città? Zero.
In questa visione di recupero e valorizzazione della cittadella noi crediamo sia fondamentale elaborare un progetto che fissi delle linee di azione per riportare questa gemma al suo valore e attirare visitatori dall’Europa e dal mondo. Questo implica la strutturazione di una rete di servizi che permettano al turista di fruire adeguatamente della bellezza della Cittadella: magari dei percorsi in carrozza, mettendo a disposizione ecologiche auto elettriche, un punto di osservazione panoramico per vedere la fortezza dall’alto, convenzioni con l’avio superficie per visite aeree… La valorizzazione comporta un uso museale, come già bene ha fatto la Fondazione Cassa di Risparmio con il museo delle divise e delle attrezzature, ma con una ulteriore implementazione. Quindi musei con dotazione di avanzate tecniche di reminiscenza cui potrebbero aggiungersi vere rievocazioni di eventi e momenti significativi della vita o dell’operazioni che qui avvenivano.
“Personalmente ritengo che una vera valorizzazione della Cittadella, vista in una ottica storica di lunga durata, dovrebbe puntare anche sul settore educativo” – sostiene ancora il presidente onorario di Italia Nostra Alessandria –“ Quindi dai corsi che vi si possono svolgere fino alla scelta, che guarderebbe avanti nei decenni, della realizzazione di un campus universitario e al limite scuole medie superiori per una circolazione del sapere e una formazione integrata e avanzata” .
E’ quindi evidente che le singole manifestazioni da svolgere nel complesso monumentale della Cittadella vadano sottoposte al vaglio della compatibilità con l’auspicato progetto di conservazione e valorizzazione.
In ogni caso non si può trasformare la Cittadella in un “polo fieristico”!

giovedì

CITTADELLA: CONTINUA LO SCEMPIO

Continua l’uso improprio della Cittadella: dopo i fiori, le macchine e ora i cavalli! Seguendo il programma di una San Giorgio decentrata il Comune continua destinare lo splendido gioiello architettonico agli usi più disparati, proseguendo nell’ottica di instillare l’idea di cittadella come borgo e allontanare sempre più quella di un uso consono a quello che di fatto è una delle pochissime fortezze militari nel suo genere che, ripetiamo, potrebbe avere un’infinità di indirizzi di utilizzo a carattere storico/culturale ben più adeguati alla sua natura monumentale!

martedì

IN GITA A GENOVA TRA CARAVAGGIO E LA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI NERVI


In occasione dell’eccezionale mostra “Caravaggio e la fuga: la pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj”, a Genova fino al 26 settembre, Italia Nostra Alessandria organizza per domenica 20 giugno una gita dedicata all’arte nella città marinara, proponendo un abbinamento di eccezione con la mostra sulle opere commissionate per le ville genovesi e romane dei Doria e una visita guidata alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi. L’esposizione dedicata alla pittura di paesaggio, organizzata per celebrare la riapertura degli interni restaurati e dei giardini di Villa del Principe, raccoglie circa ottanta opere, di cui molte inedite, che documentano il mecenatismo della celebre dinastia genovese-romana. I quadri esposti, elaborati cicli pittorici commissionati per le maestose ville extraurbane divenute oggi monumenti nazionali, costituiscono una tra le più straordinarie collezioni paesaggistiche al mondo e comprendono opere di Momper, Bril, Grimaldi, Anesi, Swanevelt, Van Bloemen e molti altri maestri. Ad ispirarne il nome ed introdurre le opere della rassegna pittorica è il celeberrimo capolavoro giovanile di Caravaggio “Riposo durante la fuga in Egitto” (Foto), unica opera dell’artista lombardo a comprendere un brano significativo di paesaggio, originariamente parte dell’arredo di uno dei Casini della villa al Gianicolo. A far da appendice alla mostra anche una serie di foto d’autore dell’artista contemporanea Lala-Meredith Vula, intensi scatti in bianco e nero sul tema dei quattro elementi, pensati per essere accolti nella nuova residenza extraurbana della famiglia: il Rifugio Floridi Doria Pamphilj montano a Guarcino. Rivive così il sogno antico di fuggire dalla civiltà urbana moderna che, scomparsa la civiltà agricola, domina, oggi ancor di più, i paesaggi della società contemporanea.
In abbinamento alla mostra il preparato staff di volontari dell’ associazione ha organizzato poi una visita guidata alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi, ospitata nella splendida Villa cinquecentesca Saluzzo Serra. Immersa nella maestosa cornice dei parchi di Nervi, la pinacoteca è luogo d’elezione della pittura ligure tra metà Ottocento e metà Novecento, ma non mancano incursioni nelle altre regioni d’Italia e opere di artisti del calibro di Renato Gottuso, Casorati, De Pisis, Depero, Arturo Martini e Francesco Messina.


Programma


Mattino:

ore 07,45 – ritrovo c/o atrio Stazione FS
ore 08,14 - partenza in treno per Genova Nervi
ore 10,00 – visita guidata alle collezioni della Galleria d’Arte Moderna
ore 11.55 – partenza in treno per Genova Principe
ore 12.21 – arrivo a Principe e pranzo libero


Pomeriggio:

ore 14.45 – ricompattamento del gruppo di fronte all’ingresso principale della stazione Principe
ore 15,00 - visita alla mostra “Caravaggio e la fuga. La pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj” c/o Palazzo del Principe
ore 17.28 – partenza in treno da Genova Principe
ore 18.29 c.ca – arrivo ad Alessandria


Quota di partecipazione €. 35 (la quota comprende i trasporti e gli ingressi alla G.A.M. e a Villa del Principe). Prenotazione e acconto (€. 10 ) entro il 14 / 6. Saldo entro il 18 / 6. Per informazioni e prenotazioni, telefonare ore ufficio (9-11 e 15-17,30) a : 0131 304030 – 335 6559259
ALESSANDRIA E GLI UMILIATI
Riscuote successo la giornata di approfondimento di Italia Nostra



“Gli Umiliati sono stati una parte importantissima dell’Alessandria che va dal 1200 all’arrivo dei Visconti. Non sono soltanto frati o produttori di tessuti, ma soprattutto mediatori tra gli abitanti della città: non dimentichiamo che nel 1189, probabile data del loro arrivo, Alessandria era un’insieme di borghi che non andavano d’accordo tra loro.” Con queste parole Romeo Cavanna, curatore del libro ‘Umiliati in Alessandria’, ben spiega l’interesse di Italia per l’argomento, fulcro della giornata di giovedì 27 maggio scorso Numerosi i partecipanti alla giornata dedicata ai frati alessandrini da Italia Nostra Alessandria, che da sempre schierata a favore del recupero e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città, è da tempo impegnata nella ricostruzione del rapporto tra gli Umiliati e Alessandria attraverso lo studio e l’interpretazione delle tracce lasciate sul territorio. Sembra che gli Umiliati siano giunti qui nel 1189, da quella data al breve del 1571, con cui il papa alessandrino Pio V ne sancì l’abolizione, l’Ordine fece di Alessandria uno dei suoi luoghi di insediamento più importanti, contribuendo a fare di quello che era un mero agglomerato di comunità gelose della loro diversa provenienza una vera e propria città. Gli Umiliati, culturalmente vicini alla Regola benedettina dell’ora et labora, contribuirono allo sviluppo socio – economico locale, portando nella città di Gagliaudo la lavorazione dei panni
di lana (i famosi panni umiliati), e dando, in questo modo, slancio alla creazione di un nuovo, dinamico e intraprendente ceto borghese delle arti e dei mestieri che, nel 1228, costituitosi in Societas Populi, prenderà, seppur per breve tempo, il potere in città. La giornata ha avuto inizio con la visita al Tinaio (foto) residuo dei laboratori umiliati recentemente restaurato (come il resto del complesso) dalla ditta Sivim S.r.l, guidata da Maria Fiore Ameri e Francesca Petralia, volontarie dello staff specializzato formato dall’associazione stessa e coordinato dallo storico dott. Emiliano Busselli, l’escursione è poi proseguita con la Chiesa Parrocchiale di San Rocco (ex San Giovanni del Cappuccio), con la
guida d’eccellenza di Monsignor Massimo Marasini, parroco di San Rocco e rettore dell’Accademia di Musica Sacra Antica, che ha mostrato tra le altre cose anche i registri del pregiato organo Lingiardi, del 1854.
Presso il Teatro Parvum di via Mazzini è seguita poi la presentazione
del volumetto Umiliati in Alessandria (foto), curato dal dottor Romeo Cavanna, a presiedere la presentazione, introdotta dalla presidente della sezione, la dottoressa Paola Barisone, è stato Enzio Notti, presidente onorario, che dichiara: “ Gli Umiliati sono stati un importante tassello della storia alessandrina, per questo Italia Nostra da lungo tempo sta lavorando per ricostruirne il rapporto con la città. Ma questa giornata vuole essere solo uno degli appuntamenti con cui l’associazione intende favorire la conosce nza delle peculiarità storiche, artistiche ed architettoniche di Alessandria, per questo continueremo ad organizzare eventi che possano favorire il contatto e la riscoperta della città.” . Il volume Umiliati in Alessandria è disponibile presso la sede della sezione, Palazzo Guasco, via Guasco 49 (tel. 0131 304030 –

lunedì

ALESSANDRIA

E GLI UMILIATI

PRESENTAZIONE DEL LIBRO E VISITA GUIDATA

GIOVEDI’ 27 MAGGIO 2010



Ore 16.30 Visita Guidata al “TINAIO degli UMILIATI” e a”S.Giovanni del Cappuccio”( Chiesa di SAN ROCCO) (appuntamento di fronte al Tinaio, via Lumelli 13)


Ore 18.00 Teatro PARVUM,via Mazzini 85, Presentazione del volume “UMILIATI IN ALESSANDRIA”

Presiede: Enzio Notti, presidente onorario della Sezione

Introduce: Paola Barisone, presidente della Sezione

Relaziona: Romeo Cavanna, curatore del volume


La partecipazione alla visita guidata e l’ingresso alla presentazione sono liberi.



“Pare che gli Umiliati siano giunti ad Alessandria nel 1189. Da quella data al breve del 1571 con cui il papa alessandrino Pio V ne sancì l’abolizione, l’Ordine fece di Alessandria uno dei suoi luoghi di insediamento più importanti, contribuendo a fare di quello che era un mero agglomerato di comunità gelose della loro diversa provenienza una vera e propria città. Gli Umiliati, culturalmente vicini alla Regola benedettina dell’ “ora et labora”, contribuirono allo sviluppo socio – economico locale, portando nella città di Gagliaudo la lavorazione dei panni di lana (i famosi “panni umiliati”)”.


martedì

BORGO ROVERETO: MA LA FESTA NON DOVREBBE SERVIRE A VALORIZZARLO?

Non possiamo che essere lieti per questo weekend di attrazioni, spettacoli e bancarelle che hanno permesso agli alessandrini di godersi un centro finalmente libero dal traffico e ricco di divertimento, siamo però fortemente convinti che la festa di un borgo, a maggior ragione di una borgata storica come Borgo Rovereto, dovrebbe servire alla sua valorizzazione e non al solo scopo ludico e commerciale. Quello che anche quest’anno abbiamo visto è un mix di intrattenimento e bancarelle colmo di show e stand promozionali in genere, ma noi di Italia Nostra siamo ancora una volta fortemente delusi dalla totale mancanza di valorizzazione e recupero storico/culturale della zona, che già di per sé è ricca di problematiche come il recupero di piazza S. Maria di Castello-dopo lo stop alla costruzione snaturante e che avrebbe bisogno di essere finalmente messa in luce adeguatamente. Perché non approfittare allora della festa per organizzare visite in questo angolo di storia cittadina, perché non destinare una parte delle attrazioni al recupero di un monumento, perché non ricordare agli alessandrini e far sapere agli altri che oltre alle bancarelle c’è una grande rete storica e culturale alle spalle di quest’area? La festa di un borgo dovrebbe servire a valorizzarlo realmente e concretamente, non solo a intrattenere i cittadini!

SCOPRIRE ALESSANDRIA: I TESORI D’ARTE DELL’OSPEDALE CIVILE
Visita gratuita sabato 8 maggio 2010



L’occasione è imperdibile ed unica per tutti gli amanti non solo della nostra città, ma dell’arte e della storia in genere. In collaborazione con l’ Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Italia Nostra Alessandria organizza una visita gratuita all’Ospedale Civile e sabato 8 maggio sarà possibile visitare i tesori, architettonici e non, di una struttura di grande rilevanza, alla cui edificazione contribuirono i più importanti protagonisti del rinnovamento edilizio della città tra Sette e Ottocento.

Leopoldo Valizone e Giuseppe Caselli, artefice dei disegni della chiesa dalla sobria facciata barocca, per citarne alcuni, ma anche altri professionisti di assoluto prestigio, come Alessandro Antonelli, autore della Mole che a Torino da lui prende il nome, che conserva in vari locali dei comparti direttivi, normalmente inaccessibili al pubblico, alcune preziose collezioni d’arte. Sarà dunque possibile apprezzare i vasi in maiolica tardo – seicenteschi dell’Antica Farmacia, la quadreria dei benefattori, con alcuni esemplari di grande valore storico – artistico a firma di alcuni dei più importanti pittori alessandrini dell’Otto e Novecento, quali Francesco Mensi, Alberto Caffassi e Gianni Patrone, un pregevole volume illustrato seicentesco di anatomia, tra i più preziosi esemplari della Biblioteca Sanitaria,e la grande tela di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, protagonista della pittura piemontese della Controriforma, curiosamente raffigurante, insieme, i due episodi sacri dell’Ultima Cena e delle Nozze di Cana. La visita guidata sarà effettuata dalle operatrici volontarie dello staff specialistico appositamente formato dalla sezione locale di Italia Nostra e seguirà le visite alle principali emergenze storico – artistiche cittadine già organizzate, negli scorsi mesi, con grande successo di partecipanti e gradimento, dalla sezione stessa. Appuntamento sabato 8 maggio alle ore 15.30, davanti all’ingresso dell’Ospedale Civile, via Venezia 16, Alessandria. La partecipazione è libera e gratuita, previa prenotazione.





INFO E PRENOTAZIONI:

TEL. FISSO 0131 304030 (lun. – ven. 10 – 12 / 15 – 17)
MOBILE 335 6559259 FAX 0131 304031
E-MAIL alessandria@italianostra.org

LA QUESTIONE AMBIENTE ALLA FRASCHETTA
Articolo del prof. Manuelli


Cari concittadini, vi siete mai chiesti perchè non si vedono più nel nostro cielo volare le rondini e da quest'anno neppure i rondoni e, sul far della sera volare i pipistrelli? Nelle notti di primavera non si ode il melodioso canto dell'usignolo e da molto tempo non siedono più nei nostri prati le lucciole? Tutto questo avviene perchè la situazione ambientale della FRASCHETTA è altamente inquinata. Per quanto riguarda l'aria lo smog ci opprime ed attanaglia .L'ARPA ci informa che in Alessandria , statisticamente, 88 persone all'anno, muoiono per lo smog. Smog, la cui composizione è variata nel tempo. Dapprima negli anni sessanta era prevalentemente rappresentata da CO2 ed ossidi di carbonio ed attualmente con l'avvento dei nuovi carburanti ricca di particelle PM 8,2 e,sopratutto PM 2,5. Le particelle PM 2,5 sono le più pericolose perchè,recenti indagini in medicina, hanno dimostrato che a livello degli alveoli polmonari, possono penetrare nel sangue e dare accidenti vascolari di estrema gravità. Nel territorio intorno alla Solvay-Solexis si aggiungono le 19 sostane inquinanti,nominate da tutti i giornali e per cui sta indagando la Procura della Repubblica.
Per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico oltre all’inquinamento da Cromo esavalente ed altre sostanze, di cui ha parlato diffusamente la stampa locale e nazionale, bisogna aggiungere l'inquinamento d a PERFLUORATI,denunciati da Lino Balza di Medicina Democratica e che interessa oltre la Bormida, in cui si scaricano le acque reflue della Solvay-Solexis, il TANARO ed oltre fino al PO che risulta inquinato da tali sottoprodotti fino alla foce Studi prevalentemente americani stanno dimostrando la tossicità dei perfluorati con effetti teratogeni e cancerogeni. A tutto questo bisogna aggiungere il fatto del deposito di sostanze radioattive presso il Comune di Bosco Marengo e la diffusione delle fibre di amianto di cui sono pieni i giornali e la stampa. Cari concittadini, mentre ITALIA NOSTRA, a cui mi onoro di appartenere, assieme alle altre Associazioni Ambientaliste si batte in sede nazionale affinché il grande catino, rappresentato dalla PIANURA PADANA possa essere meno inquinato, promuovendo congressi e riunione di Amministratori locali; da parte mia, continuerò a battermi nelle due Commissioni locali in cui sono presente, per il miglioramento delle condizioni ambientali di ALESSANDRIA.

Prof. Dott. GIANFRANCO MANUELLI
CITTADELLA: BASTA USI IMPROPRI!

“La cittadella? Noi siamo assolutamente contrari ad usi che non siano educativo-museali o storico-artistici” Sono le parole di Enzio Notti, presidente onorario di Italia Nostra di Alessandria . Potrebbe diventare polo storico e culturale per la città, museo, campus universitario magari, ma siamo contrari a vederla trasformata in una sorta di grande borgo commerciale. Invece l’Amministrazione Comunale intende trasformarla in una sorta di secondo centro storico e punto nevralgico imprenditoriale più che culturale.
Noi siamo fortemente contrari a questo uso: la Cittadella non è (e non Deve diventare) un borgo cittadino come si è letto nelle parole dell’ assessore Forno al meeting sulla valorizzazione del Monferrato, la Cittadella è un monumento storico unico nel suo genere oltre che un simbolo cittadino e adeguatamente valorizzato potrebbe portare decine di migliaia di turisti in città oppure ospitare l’università, vista in un’ottica secolare. Ma si sa che qualcuno può considerare economicamente più vantaggioso un polo multifunzionale dell’investimento sulla cultura, che magari i suoi frutti può darli, ma a lungo termine. Alessandria ha tante perle di rara bellezza da valorizzare adeguatamente ed organicamente per valorizzare la città e trasformarla in polo turistico di interesse internazionale. Riteniamo fondamentale quindi che prima di qualsiasi utilizzo venisse elaborato una progetto organico di recupero e valorizzazione artistico/culturale e turistico di concerto con tutti gli enti, le categorie e le associazioni coinvolte, per questo motivo riteniamo sbagliata la prassi in atto di utilizzare questo splendido monumento come sede per i più disparati eventi non culturali.
DOPO IL CORSO LA BANCA DATI
Si accettano nuovi volontari

Quaranta ore per imparare le basi dell’informatica e trasformarsi da semplici appassionati in esperti per creare una banca dati ambientale fruibile a tutti. Ora che il corso di informatica base promosso da Italia Nostra Alessandria si è concluso, i suoi allievi stanno creando la banca dati, raccogliendo materiale e raggruppandolo in un data base sulla nostra storia ambientale (passata, presente e futura) a disposizione di enti e privati. Un progetto di grande importanza e notevole impegno per il quale chiunque voglia aderire sarà bene accetto.

Info:alessandria@italianostra.org

LEONARDO A MILANO
Visita al Cenacolo e alla Pinacoteca Ambrosiana




Continua, da parte della sezione, la tradizione delle gite di interesse culturale, che permettono agli associati di prendere parte agli eventi di principale importanza e di approfondire la conoscenza delle più notevoli emergenze storico – artistico – naturalistiche del Piemonte e delle regioni limitrofe.
Così, sabato 10 aprile scorso, complice la piacevole giornata primaverile, in occasione della mostra L’architettura, le feste, gli apparati, che la Biblioteca Ambrosiana di Milano dedica ad una delle più spettacolari opere conservate nelle sue collezioni, il Codice Atlantico di Leonardo, Italia Nostra ha consacrato un’intera giornata all’opera del genio toscano che, durante il soggiorno milanese, lasciò in eredità alla città, alle cui sorti, non dimentichiamolo, Alessandria restò legata per circa quattro secoli, un corpus artistico di inestimabile importanza.
Il Codice Atlantico, la più stupefacente raccolta esistente di studi e disegni di Leonardo, e il celeberrimo dipinto del Cenacolo di Santa Maria
delle Grazie sono stati infatti i protagonisti della gita. Guidato dalle preparatissime ed appassionate volontarie della Cooperativa Volarte, il nutrito gruppo di visitatori ha potuto godere i capolavori della Pinacoteca Ambrosiana, primo fra tutti il Ritratto di Musico dello stesso Leonardo, e, a seguire, altri assoluti capolavori tra i quali opere di Botticelli, Tiziano, Brueghel e Raffaello. A coronamento della giornata, un momento particolarmente emozionante, rappresentato dalla visita al refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, dove si trova la pittura parietale dell’Ultima Cena di Leonardo, il manufatto artistico che ha concentrato su di sé le maggiori attenzioni di critici e intellettuali (come dimenticare le teorie di Dan Brown ne Il Codice Da Vinci?).

(foto Pinacoteca Ambrosiana: il Codice Atlantico )
MOSTRA DI MAXO DELLA ROCCA AL CASTELLO DI SAN CRISTOFORO: GRANDE AFFLUSSO DI VISITATORI

Grande afflusso di visitatori alla Tridimensionale di Maxo della Rocca, mostra allestita dalla dott. Daniela Accorsi per Italia Nostra Alessandria. L’esposizione, che ha aperto i battenti sabato 17 aprile scorso nella splendida cornice del Castello di San Cristoforo, è inserita nella più ampia “La vigna, la fatica e il lavoro dell’uomo”con opere degli artisti locali Piero Biorci, Benito Bosio, Andrea Repetto e Simone Repetto.
La raccolta ha messo in mostra sculture e composizioni del maestro, inventore del suturismo e artista di rilievo che espone tanto a Milano come in Francia, partecipando a Simposi di Scultura Internazionale e classificandosi primo ai concorsi d’arte. “Il pubblico viene accolto e sorpreso da sculture marmoree monumentali di estremo fascino ed eleganza che evocano l’arte classica michelangiolesca in chiave contemporanea. Fra le molte opere presenti incontriamo “ Fatum” l’imponente mano di Dio scolpita sul marmo di Carrara che segna il Destino , il Fato dell’essere umano e “ Sabatino” il bambino orfano di ogni espressione che come uno specchio magico sembra aprire una porta sulla nostra anima. Sono visibili anche interessanti opere realizzate in metallo e altro materiale, proseguendo la mostra scopriamo che Maxo attraverso le sue pitture ci parla del Concetto Suturista , un’Arte da lui definibile “Psichiatrica” e di contenuti a codici geometrici.” Con queste parole la curatrice Daniela Accorsi Sapientemente definisce la spettacolarità delle opere esposte nella degna cornice del Castello, con le sue sale dai soffitti a botte e arcate a tutto sesto di straordinaria bellezza.
La mostra, organizzata dalla Bottega del Vino di San Cristoforo si è conclusa il primo maggio ed ha accompagnato la serie di eventi organizzati per il 25 aprile: il convegno “DOC, la legge 164/92: dalla vigna al bicchiere” – con interventi di Ugo Cavallera, Lino Rava, Salvatore Vullo e Andrea Scotto - (ore 10.30) e l’apertura di stand gastronomici (ore 13,00 – 19,00) accompagnati da spettacoli de I Falconieri del re e uno spettacolare volo in mongolfiera gratuito.
Patrocinio: Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Comune di San Cristoforo, UNIPLI e Banca Carige, in collaborazione con Pro Loco – Protezione Civile – S.O.M.S. – Servizio Civile Nazionale – Sezione Alpini – S. Marino s.r.l. Milano – Val d’Orba s.n.c. – Man Cristallo Emilia – Zenit ora – Bodrato.

venerdì

LE OPERE DI MAXO DELLA ROCCA AL CASTELLO DI SAN CRISTOFORO
L’inaugurazione sabato 17 aprile alla Bottega del Vino – ore 16 -



Non è la prima volta che Italia Nostra si occupa di arte contemporanea: lo aveva già fatto nel 2006 con “Contigue Trasparenze” e lo fa ora con l’esposizione di Maxo della Rocca: sabato 17 aprile alla Bottega del Vino sarà inaugurata infatti “La vigna, la fatica e il lavoro dell’uomo”, mostra di arti figurative con opere di Piero Biorci, Benito Bosio, Andrea Repetto, Simone Repetto e, appunto, Maxo della Rocca.
Ideatore del Suturismo, Della Rocca fonda il concetto suturista come cerniera tra l’essere e l’esperienza sensibile, sottolineando in modo particolare il dualismo tra interiorità e apparenza in un precario equilibrio tra se stesso e l’“altro”. Sulla tela le suture sono effettivamente realizzate mediante un procedimento chirurgico che metaforicamente cuce i dati oggettivi con la soggettività assorbita nell’esteriorità. Per quanto riguarda l’arte scultorea, invece, l’artista indaga la complessità dell’universo antropico attraverso una ricerca formale raffinata e caparbia, ponendo in dialogo la solidità dell’immagine iconografica con la natura intellettuale della sua indagine. Nel passaggio dal marmo all’acciaio si verifica un cambiamento repentino del registro stilistico che lascia la via delle ricognizioni estetiche per arricchirsi di simboli e significati pregnanti sulle costrizioni che la realtà contemporanea impone all’uomo moderno. E’ così che gabbie e catene diventano metafora dei condizionamenti etici, politici e culturali che la nostra società impone e dai quali non esiste via d’uscita, trasformando la vita quotidiana in prigione dello spirito ed ergastolo della mente.