venerdì

SPECIALE MONUMENTI!
Inizia il nostro excursus tra i monumenti alessandrini: un viaggio tra i frammenti della nostra storia, schegge di passato che quotidianamente vediamo, brandelli di un trascorso dall’importanza perduta, troppo abituati come siamo ad averli sotto gli occhi per ricordare che fanno parte delle nostre radici. E che è dalle radici che si costruisce il presente. ... E il futuro. Sarà un viaggio tra i fasti della storia alessandrina, un onirico cammino fatto di immagini e racconti su quello che fu, un’ escursione tra palazzi, piazze e monumenti, tra particolari architettonici di insospettabile bellezza e scorci di paesaggi che nemmeno sappiamo di avere.
- IL CIMITERO MONUMENTALE –
Il nostro viaggio tra il patrimonio storico alessandrino ha inizio con l’ultima gita organizzata dall’ Associazione: l’ultimo posto in cui si desidera idealmente andare, un luogo dove la persona comune ripos
a accanto al personaggio illustre, uno spazio ricco di storia, anzi: quello dove la storia stessa riposa con chi vi è sepolto. Il luogo per eccellenza che spesso visitiamo ma del quale poco sappiamo… Citato sull’Enciclopedia Treccani come esempio di cimitero monumentale ottocentesco accanto a quelli di Milano, Torino, Roma e Genova, il nostro sepolcreto è custode di innumerevoli memorie storiche, ospita artisti, industriali, benefattori e filantropi che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia alessandrina ed offre un viaggio ideale nella storia locale degli ultimi due secoli, rispecchiata dalla ricchezza monumentale, artistica e simbolica di cappelle e sepolcri. Ripercorreremo insieme le tappe della storia alessandrina attraverso la memoria di artisti come Pietro Morando, industriali illuminati come Giuseppe Borsalino e Ludovico Paglieri, filantropi e benefattori come Pietro Parvopassu, eroi del Risorgimento come Andrea Vochieri.







La storia del Cimitero Urbano di Alessandria è una storia importante, che coinvolge i progettisti che hanno determinato negli ultimi due secoli la fisionomia della città dei vivi e
che si sono misurat i professi onalme nte anche con la città dei morti. L’editto napoleo nico di Saint – Cloud del 12 giugno 1804, ispiratore del carme foscoliano, segue il dibattito, affrontato a scala europea, sulle sepolture all’interno delle chiese e delle cinte
urbane: si tratta del risultato delle nuove imposizioni igieniche sviluppatesi durante il secolo dei lumi, ma anche delle tendenze egualitarie ispiratrici della
Rivoluzione Francese. Non diversamente dal resto d’Europa, anche lo stato sabaudo si accosta al problema delle sepolture in un’ottica di pubblica utilità e con particolare riguardo ai risvolti igienico – sanitari.
Durante il Settecento ad Alessandria, non diversamente dalle altre città, i cimiteri continuano ad essere collocati prevalentemente presso la chiese, oppure
in are e con fin ant i con gli osp eda li. In Pie monte, l’editto di St. Cloud è recepito dal Generale Menou, Amministratore della 27.a Divisione Militare, con proprio atto del 23 Messidoro Anno 12 (12 luglio 1804),
accompagnato da una lettera con cui affida l’applicazione della norma ai Prefetti. Nel pieno rispetto
Alessandria, su progetto di cimitero Giuseppe realizzat Caselli, si o nel procede dunque 1805 da
interno sono previsti i campi per la inumazione delle persone meno abbienti. Addossate al
prevede una porzione riservata alle sepolture della comunità ebraica servito da un proprio
cancello. della legge, Dopo nell’estate del pochi 1805 ad decenni
alla costruzione del nuovo si
cimitero extra moenia. Viene scelto un sito al di fuori della cinta fortificata, a distanza di circa un chilometro dal nucleo urbano, non troppo in prossimità dell’alveo del fiume Bormida. Il nuovo cimitero di Alessandria è pensato, nel pieno rispetto delle tradizioni settecentesche, come un recinto rettangolare al cui
muro di cinta, le arcate ospitano i sepolcri de
i ceti più elevati in grado di costruire a proprie spese la tomba di proprietà. Il recinto
dimostra troppo piccolo per una città che vede aumentare il numero degli abitanti. L ’ Architetto di Città Leopoldo V alizone, nel 1833, firma una perizia in merito all’ampliamento: sceglie di ispirarsi al progetto di Gaetano Lombardi per il cimitero torinese e al posto del recinto di forma rettangolare decide di realizzare un impianto
Caselli
il
quadrato. L’ingresso al cimitero è garantito dalla chiesetta a pianta ellittica e con facciata in curva, ai lati della quale sono presenti gli
progettista sceglie di evidenziare gli attraversamenti laterali,
ponendo sugli assi quali ingressi secondari, due pronai tetrastili dorici, addossati alla muratura, coronati da un fregio e
dell’acquisto di terreno demaniale per l’ingrandimento del cimitero. La novità dell’ampliamento
progettato e realizzato dall’Ingegnere Capo Ludovico Straneo è di abbandonare il vecchio sistema di cappelle private e cappelle cellulari addossate al muro di cinta di ampliamento, questa e costruire, in volta affidato ad alternativa, due gallerie Antonio Rossetti. La con due file di cappelle soluzione proposta e laterali da destinarsi sia realizzata nel 1855 a sepolcri di famiglia prevede la creazione di che a siti individuali. Le due campi laterali al nuove costruzioni sono quadrato valizoniano. Il in parte sotterranee. I
alloggi per il custode e per il sacerdote. Negli anni subito precedenti l’Unità d’Italia il cimitero cittadino deve essere nuovamente sottoposto a un progetto
metope e triglifi e da un timpano. Nel 1887, trascorso un ventennio dai
lavori di ampliamento diretti da Antonio Rossetti, la Giunta Municipale si occupa
porticati dividono il terreno in quattro campi. E’ considerato un punto
di riferimento soprattutto Milano, dove per facilitare le visite è stato realizzato uno sviluppo di porticati che garantisce riparo dalle intemperie e dai raggi solari; una uguale soluzione viene proposta per Alessandria. Il nuovo grande atrio monumentale, di pianta
ottagonale è composto da nove campate coperte da volte a crociera, ad eccezione di quella centrale, su cui si imposta una cupola a base ottagonale. I principali luoghi e monumenti di interesse all’interno del cimitero sono: il Campo alla Gloria con il
Monumento ai Caduti della Guerra di Redenzione, le cappelle eclettiche, realizzate all’incirca nei primi trent’anni del Novecento, la chiesa, il cimitero ebraico ed il famedio.