giovedì

Le casse di espansione X salvare la città dalle Alluvioni, conservando il ponte Cittadella e la Fortezza

OGGETTO:Richiesta opere idrauliche strutturali per la messa in sicurezza effettiva della città di Alessandria da ogni alluvione

Profondo stupore ha suscitato tra i cittadini la presa di posizione del Segretario Generale della “Autorità di Bacino del fiume Po”, che con la lettera di pochi giorni fa pone come unica soluzione per la messa in sicurezza della città dalle alluvioni l’abbattimento dello storico e vincolato Ponte Cittadella.
Infatti, tenuto conto di:
1) perizia depositata dal Prof. Luigi D’Alpaos dell’Università di Padova per conto della Procura della Repubblica di Alessandria consegnata nel gennaio 1997
2) parere del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici che nel 2002 chiedeva di valutare l’efficacia delle casse di espansione, la realizzazione di un modello fisico del nodo idraulico di Alessandria , l’abbassamento della soglia del ponte, l’apertura della decima campata, interventi a valle per ampliare il decorso del fiume,e solo dopo valutare il comportamento idraulico,
3) studio effettuato dal Prof. Seminara dell’ Università di Genova,
4) presa di posizione recente dei tecnici piemontesi dell’Aipo sulla realizzazione di una “cassa di espansione” tra Asti e Alessandria,
5) realizzazione del modello fisico del nodo idraulico di Alessandria in via di completamento da parte dell’Aipo,
crea sconcerto il fatto che l’Autorità di bacino preposta alla sistemazione idrogeologica del bacino del Po e dei sottobacini del Tanaro, del Bormida , dello Scrivia , si limiti improvvisamente a porre il problema della demolizione del Ponte Cittadella, imputando a tale manufatto di grande pregio artistico e storico la responsabilità dell’alluvione del 1994 che mai ha avuto (relazione Autorità di


bacino 2001 dichiara che l’eliminazione del ponte comporta un miglioramento dei franchi idraulici sui muri arginali di soli 40 cm.!), anzichè rendere conto di cosa abbia fatto per attuare le misure più significative e tecnicamente più idonee di sistemazione idrogeologica del bacino del Tanaro, come previsto dallo stesso Piano di assetto idrogeologico del Tanaro (un più efficace utilizzo della
capacità di laminazione delle fasce fluviali lungo il Tanaro a monte della città-vedi relazione Autorità di bacino del 2001) per impedire che una massa di 4600 metri cubi di acqua al secondo
(dato della relazione dell’Autorità di bacino del 2001) giunga alle porte della città di Alessandria, con argini, invece, per soli 3800 mc/sec!
Il nostro Comitato richiede in modo esplicito alle Autorità comunali, provinciali e regionali, al Prefetto, all’Autorità di bacino, all’Aipo , al Ministero dei lavori pubblici, alla Commissione Lavori pubblici Camera e Senato di affrontare seriamente il problema dell’assetto idrogeologico del bacino del Tanaro e di prevedere gli stanziamenti necessari per le opere di sistemazione idrogeologica del medesimo, come previsto dal Pai, in modo da frenare la portata dell’acqua che scende a valle in caso di precipitazioni particolarmente intense, iniziando dalle casse di espansione che ,decapitando la massima piena, impediscono l’esondazione in città. .
Naturalmente, dopo avere realizzato tutte le opere necessarie ad impedire una nuova piena disastrosa come quella del ’94, risulterà evidente che il ponte non può avere alcuna influenza nel provocare esondazioni del fiume.
Il ponte è un’opera d’arte che va dunque chiaramente salvaguardata, così come va protetta con esso quel grandioso monumento che è la Cittadella di Alessandria.

p. Il Comitato

Una nuova voce per ambiente e cultura

Da oggi siamo attivi anche noi nel campo della cultura dell'ambiente e tutela del Paesaggio!