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CITTADELLA: MANCA UN PIANO DI RECUPERO UNITARIO!

In riferimento alla polemica sorta in questi giorni attorno all’utilizzo della Cittadella per la ‘San Giorgio Motori’ anche Italia Nostra Alessandria naturalmente leva proteste per l’uso improprio e sconsiderato del monumento cittadino ed auspica l’intervento della Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici. “A preoccuparci non sono solo gli usi impropri e sconsiderati, tra i quali caso più eclatante è il percorso di fuoristrada sui bastioni durante la San Giorgio Motori” – dichiara Enzio Notti, presidente onorario di Italia Nostra Alessandria – “Ma è soprattutto il fatto che tutte le singole manifestazioni che si sono svolte non si inquadrino in un progetto complessivo di recupero e valorizzazione di un bene di valore incommensurabile come è la Cittadella”.
Secondo Italia Nostra inoltre, il valore del monumento non è solo inestimabile dal punto di vista artistico e culturale, ma anche dal punto di vista economico: fin dieci anni orsono gli studiosi che parteciparono al convegno indetto dall’associazione per lo sviluppo e valorizzazione della fortezza parlarono di potenziale un volume di visitatori annui non inferiore ai centomila, che visitando quella che è la fortezza più bella nel suo genere porterebbero un introito non indifferente alla nostra città. 100mila persone all’anno porterebbero un afflusso di denaro tra i 15 e i 20 milioni di euro tra alberghi e servizi : cifra certamente importante in un momento di crisi importante come quello che la nostra città , ma non solo, sta passando. Per il mantenimento e risanamento del bastione potrebbero poi essere utilizzati gli introiti dei biglietti: calcolando una media di 10 euro a biglietto la cifra potrebbe aggirarsi attorno al milione di euro.
“Quello che Italia Nostra non comprende è come mai assessori comunali e sindaco vadano sostenendo nei loro interventi il costruire alberghi o riportare alla vita, al posto della Cittadella, il vecchio borgo Bergoglio. “ – asserisce ancora Notti – “ E’ una prospettiva secondo noi completamente sbagliata e dannosa per la città perché una impostazione del genere snaturerebbe la Cittadella con costruzioni incompatibili con il suo profilo architettonico, inoltre riportare il vecchio borgo alla sua attività trasformando la Cittadella da fortezza monumentale a borgata sarebbe un danno per tutta la collettività alessandrina.”.
L’alterazione del profilo annullerebbe l’attrattiva culturale e monumentale da parte del turismo, inoltre se diventa un borgo non sarebbe più un monumento e i turisti non verrebbero: quale guadagno ne deriverebbe da una operazione del genere per la città? Zero.
In questa visione di recupero e valorizzazione della cittadella noi crediamo sia fondamentale elaborare un progetto che fissi delle linee di azione per riportare questa gemma al suo valore e attirare visitatori dall’Europa e dal mondo. Questo implica la strutturazione di una rete di servizi che permettano al turista di fruire adeguatamente della bellezza della Cittadella: magari dei percorsi in carrozza, mettendo a disposizione ecologiche auto elettriche, un punto di osservazione panoramico per vedere la fortezza dall’alto, convenzioni con l’avio superficie per visite aeree… La valorizzazione comporta un uso museale, come già bene ha fatto la Fondazione Cassa di Risparmio con il museo delle divise e delle attrezzature, ma con una ulteriore implementazione. Quindi musei con dotazione di avanzate tecniche di reminiscenza cui potrebbero aggiungersi vere rievocazioni di eventi e momenti significativi della vita o dell’operazioni che qui avvenivano.
“Personalmente ritengo che una vera valorizzazione della Cittadella, vista in una ottica storica di lunga durata, dovrebbe puntare anche sul settore educativo” – sostiene ancora il presidente onorario di Italia Nostra Alessandria –“ Quindi dai corsi che vi si possono svolgere fino alla scelta, che guarderebbe avanti nei decenni, della realizzazione di un campus universitario e al limite scuole medie superiori per una circolazione del sapere e una formazione integrata e avanzata” .
E’ quindi evidente che le singole manifestazioni da svolgere nel complesso monumentale della Cittadella vadano sottoposte al vaglio della compatibilità con l’auspicato progetto di conservazione e valorizzazione.
In ogni caso non si può trasformare la Cittadella in un “polo fieristico”!

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